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Acronimo di Barra Palatale.
Vedere OTTURATORE.
Vedere ( Trazione) EXTRA - ORALE.
Ideatore, insieme con il Dr. Case, delle trazioni elastiche inter - mascellari.
Tale diagramma, frutto di uno studio condotto a 360°, consente di prevedere (in base alla somma dei diametri mesio - distali degli incisivi inferiori permanenti) la grandezza in senso antero - posteriore dei canini e dei premolari non ancora erotti. Esso quindi facilita e, in un certo qual modo semplifica, la terapia ortodontica in fase intercettiva.
Essa funge da unione tra gli elementi dentari e l’apparecchiatura ortodontica fissa, sia essa realizzata dallo specialista che confezionata dal tecnico. Se nel primo caso l’arco sarà solidarizzato attraverso opportune legature, nel secondo l’unione avverrà attraverso la brasatura o i lingual - cleat.
Utilizzata per vestibolo - inclinare gli ultimi molari, essa si estende oltre l’apparecchio rimovibile sulla superficie linguale del dente da correggere.
Accessori dell’apparecchiatura fissa ideali per la rotazione di singoli denti
Porzione della protesi atta ad unire i segmenti protesici posti sui due lati della stessa arcata.
Il dispositivo in oggetto si caratterizza per l’assoluta assenza di ganci ritentivi. L’apparecchio si compone infatti di un solo elemento in filo ( l’arco vestibolare circolare ) avente un diametro di 0,7 - 0,8 mm. e corredato dalle anse ad “U”, indispensabili per l’attivazione. L’arco vestibolare circolare viene posizionato a metà altezza delle corone, collegando i passanti distali agli ultimi molari. In alcuni casi inoltre, per assicurare una maggiore ritenzione
Arco verticale applicato ai molari sia per controllare il diametro trasversale dell’arcata dentaria superiore che per garantire un buon ancoraggio.
Si tratta di un sistema ideato dal neurologo francese Alexandre Barrè per controllare l’asse verticale del corpo umano.
La struttura “base” è simile per tutti i dispositivi ortodontici rimovibili essendo costituita da due o più ganci di ritenzione e da un arco labiale.
Si riferisce alla mascella ed alla mandibola, esclusi i processi dento - alveolari.
Nel sistema ortopedico funzionale del Dr. Bass, la T. C. A. (Tourque Control Auxiliares) sostituisce il tradizionale arco vestibolare superiore. Il suo scopo è quello di:
Tra i dispositivi ortopedici funzionali di ultima generazione, l’apparecchio di Bass è sicuramente uno
Nelle malocclusioni di 2° Classe II Divisione di Angle uno dei sistemi terapeutici più efficaci è la placca ideata dal prof. Sergio Bassani.
E’ lo spazio che si crea, e poi persiste, sul piano verticale tra uno o più quadranti delle due arcate dentali in occlusione.
Si tratta di un particolare accessorio sferico che, puntato all’apparecchiatura principale, consente l’applicazione di trazioni elastiche inter - mascellari.
Si tratta di una pinza molto usata in ortodonzia per la modellazione di archi e ganci di ritenzione.
Pinza usata per la lavorazione di fili tondi con diametro variabile.
Ideata da R. Begg, tale tecnica si contraddistingue per l’uso originale di attacchi a caricamento verticale (Ribbon Arch) che permettono, tra l’altro, l’utilizzo di fili a sezione tonda.
Traiettoria obliqua compiuta dal condilo verso l’interno della capsula.
Vedere
Si tratta di un dispositivo ad azione ortopedico funzionale ideato dal professor Miethke. Il Berliner Reaktivator è composto da ganci di Adams sui primi molari, arco vestibolare semplice, rialzi occlusali, uncini anteriori per l’applicazione della trazione extra - orale e dal propulsore mandibolare, fulcro del sistema.
Dispositivo fisso applicato generalmente all’arcata inferiore. Esso è utilizzato per l’espansione trasversale ed è costituito da un arco fornito di due occhielli posti distalmente alle bande da cui si sviluppano i bracci elastici.
Patologia riguardante i denti da latte che, numerosi, si presentano molto cariati.
: E. Muzj, Indirizzo antropometrico nella determinazione dell’anatomia dentale nel profilo facciale europide, Bologna, Ed. Martina, Anno 1993.
Tecnica multi - brackets ideata dal dottor Giannelly.
Si tratta probabilmente del diastasatore più utilizzato. Esso è composto essenzialmente da una vite che, opportunamente modellata, viene saldata alle bande molari e premolari.
Ideata da Bounwill nel 1850 per risolvere il dislocamento delle protesi mobili totali, tale teoria si basa sul principio che in protrusiva e lateralità queste ultime presentano almeno tre punti di contatto.
Particolare vite che permette la correzione di molari linguo - versi.
Dispositivo ad azione funzionale che si contraddistingue per la completa assenza dell’acrilico. Il Bim.zat, infatti, è costituito solo da elementi in filo opportunamente modellati e brasati.
Dispositivo bimascellare ad azione funzionale nato da una modifica del Kinetor di Stockfish.
Tutto ciò che interessa sia la mascella che la mandibola.
Dispositivo funzionale che deve la sua estrema elasticità alla presenza di un corpo in resina ridotto, a sua volta caratterizzato dalla massiccia presenza di accessori in filo capaci di favorire l’attività muscolare del paziente.
Dispositivo ad azione funzionale, nato da una modifica del Bionator. Il Bio - Finischer si caratterizza per la presenza delle sferette vestibolari con funzione di stimolo per la muscolatura vestibolare.
Grado di tolleranza dell’organismo nei riguardi di sostanze o materiali introdotti nell’organismo stesso.
La biomeccanica studia quelle forze che obbediscono a leggi fisiche ed agiscono sull’organismo dando luogo a processi fisiologici, come ad esempio il movimento.
Insieme delle risultanze e degli effetti delle forze scaturite dai presidi terapeutici ortodontici.
Dispositivo fisso ideato dal dottor Wilson per la distalizzazione dei molari superiori.
Vedere (Mini) JIG.
Il Bionator, ideato da Balters, è forse l’apparecchio funzionale che riscuote più apprezzamenti poiché, rispetto ad altri, è di minimo ingombro per il paziente, di facile gestione per il professionista e di grande efficacia per il riordino della dinamica linguale. Tre sono le configurazioni principali ideate dal Dr. Balters:
Si tratta di un Bionator modificato dalla scuola americana. Le principali differenze sono rappresentate dall’aggiunta di viti di espansione.
Sviluppo della tecnica Straight - wire. La sua particolarità risiede nell’uso di attacchi già programmati secondo valori ideali (torsione e angolazione).
Splint ideato dal dottor Ricketts applicato in pazienti affetti da artriti dolorose e disordini all’ATM.
Termine generico utilizzato per descrivere l’inclinazione in senso vestibolare degli incisivi superiori ed inferiori.
Termine generico utilizzato per descrivere l’inclinazione in senso linguale degli incisivi superiori ed inferiori.
E’ un apparecchio rimovibile ad espansione trasversale molto singolare. Esso infatti è provvisto di un bite metallico anteriore, normalmente impiegato nella costruzione delle placche Cervera.
Dispositivo superiore rimovibile con rialzo anteriore applicato per il rilassamento muscolare. Il Bite - Plane è stato uno dei primi apparecchi utilizzati per tale scopo.
Dispositivo rimovibile con rialzi totali realizzato con l’ausilio della termostampatrice.
Accessori dell’apparecchiatura extra - orale utilizzati come ancoraggio per l’applicazione di trazioni elastiche inter - mascellari.
IL Blue Grass, oltre a fungere da costrittore per la suzione del dito, è utilizzato anche come stimolatore linguale.
Si tratta di particolari molle applicabili ad apparecchi rimovibili utili per intrudere i molari e i premolari.
Esso esamina la grandezza dei denti rapportando i diametri mesio - distali degli elementi inferiori con quelli dell’arcata superiore.
Tecnica che prevede il posizionamento degli attacchi sul modello ed il loro trasferimento nella bocca del paziente.
Si tratta di un monoblocco bi - mascellare ad azione ortopedico funzionale, completo di accessori in filo coadiuvanti l’azione del dispositivo. Per la sua costruzione, strettamente vincolata alle indicazioni dello specialista, è consigliabile utilizzare una resina acrilica polimerizzabile a caldo.
E’ un dispositivo rimovibile applicato per la rieducazione della postura linguale diverso dai tradizionali elevatori linguali.
Vedere FONDENTI
E’ una tecnica utilizzata per il confezionamento dei modelli nei casi in cui risulti necessario evidenziare con la massima accuratezza quei dettagli anatomici (frenuli, fossa retromiloioidea, trigono retromolare, solco pterigo - palatino, linea del suggello posteriore, etc.) indispensabili per la realizzazione di una buona base riabilitativa.
Ideatore della teoria dell’occlusione bilanciata (1850).
Vedere BORDAGGIO
Accessori dell’apparecchiatura di Crozat.
Accessori dell’apparecchiatura rimovibile utili per l’applicazione di elastici intra o extra - orali.
Ausiliari che applicati ai brackets permettono l’applicazione degli elastici.
Vedere (Gancio a) FILO. BRACHICEFALO Soggetto con un cranio molto largo. BRACHIFACCIALE Soggetto con un viso molto largo e squadrato. BRACKET Vedere ATTACCO ortodontico.
Tecnica di laboratorio atta ad unire accessori in metallo attraverso l’apporto di saldame. La particolarità della brasatura ortodontica è il suo punto di fusione; non deve superare i 700° per non formare ossidi di carburi di cromo, responsabili della mancata adesione tra il saldame, il filo e la banda. Il saldame è solitamente composto da argento, zinco, rame ed è, particolare importante, esente da cadmio.
Primo clinico a sperimentare in ambito radiologico il cefalostato (1931).
Patologia a carico del mascellare superiore che si presenta molto sviluppato trasversalmente rispetto alla mandibola spesso contratta.
Parafunzione determinata dalla continua contrattura della muscolatura masticatoria che provoca contatti intermittenti tra i denti antagonisti.
L’azione principale di questi dispositivi rimovibili con rialzo in resina totale è il riordino delle funzioni relative alle strutture dell’articolazione – temporo - mandibolare. Come per gli attivatori, anche la loro costruzione è subordinata alla registrazione rilevata dallo specialista che, in questo caso, deve risultare il più fisiologica possibile.
Vedere BRUXISMO.
Si riferisce ai canini ed ai premolari.
Muscolo che permette sia lo schiacciamento delle guance sui denti che la tensione, all’indietro, degli angoli delle labbra.
Si tratta di componenti solitamente in filo che, posizionati nel vestibolo, eliminano la pressione incongrua delle guance sugli elementi dentari.
Si tratta di una particolare vite che permette la vestibolarizzazione del singolo dente in modo costante e calibrato.
Si tratta di un mobilizzatore attivo.