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Le peculiarità di questa molla sono la struttura molto robusta e la forma a mò di calice. Tali caratteristiche permettono una sua applicazione non solo mirata alla vestibolarizzazione di un singolo dente, bensì di gruppi di tre o quattro denti.
Acronimo di Obstructive Sleep Apnea Sindrome.
Acronimo di Sistema Nervoso Centrale.
Vedere WILLIAMS Jumper.
Dispositivi con vite settoriale scheletrata e asta filettata unilaterale. Essa è posizionata a livello dei colletti, a ridosso delle rughe palatine, con il centro in direzione del rafe mediano e perpendicolarmente all’asse dei denti. Durante l’attivazione l’escursione della vite include generalmente i quattro incisivi.
Si tratta di un particolare gancio palatale ideato da Saha Bonnet utilizzabile nella costruzione della Busta Linguale di Bonnet.
E’ un apparecchio rimovibile inferiore utilizzato per guidare la lingua nella giusta posizione sul palato.
E’ la predisposizione di due metalli uguali ad unirsi in modo stabile attraverso l’apporto di calore o mediante pressione.
Gli archi saldati fondamentalmente sono costituiti da un filo di acciaio con diametro variabile modellato in base alle indicazioni del professionista e brasato alle bande posizionate sui denti. A questa “impalcatura” è possibile aggiungere accessori, quali molle, corpi in resina ed ulteriori elementi in filo, che permettono di effettuare movimenti mirati o azioni intercettive coadiuvanti la risoluzione della cura ortodontica.
Tecnica di laboratorio atta ad unire porzioni metalliche attraverso l’apporto di materiale specifico. (Vedere anche BRASATURA)
Dispositivo ideato da Kingsley nel 1880 utile per ottenere l’avanzamento mandibolare e l’arretramento del settore anteriore superiore.
L’attivatore di Sander è impiegato per il trattamento delle II Classi. Esso è composto da due placche con ganci di ritenzione e viti trasversale, realizzate su entrambe le arcate. La particolarità di questo dispositivo è la presenza di un sistema di scorrimento costituito da due aste a decorso dorsale che, partendo dalla vite superiore, scivolano in apposite guide ricavate nello splint inferiore. Tale meccanica, abbinata alla posizione protrusa della mandibola, permette la risoluzione funzionale della retrognazia.
Si tratta di un sistema composto da due placche (complete di accessori specifici), superiore ed inferiore, applicato in pazienti affetti da III Classe scheletrica.
Dispositivo polifunzionale che, correttamente applicato, può indurre stimolazione muscolare, distrazione del condilo e rotazione mandibolare in senso antiorario. Tale attivatore è composto da due placche (superiore ed inferiore) con ganci e rialzi in resina, collegate fra di loro attraverso due molle posizionate tra le due arcate nel versante interno latero - posteriore.
Apparecchio meccanico rimovibile superiore impiegato per ottenere movimenti dentali in senso sagittale.
Accessori del dispositivo ortodontico utili per il controllo, in senso verticale, degli elementi interessati.
Dispositivi rimovibili forniti di rialzi (anteriore, posteriori o totale) applicati per ristabilire, attraverso il posizionamento corretto dei condili, l’equilibrio neuro - muscolare del sistema stomatognatico.
Vedere (Dispositivi di) RILASSAMENTO.
Precursore dell’uso delle bande nel 1840.
La placca scheletrata modulare è in grado di limitare al massimo il discomfort per il paziente, aspetto questo fondamentale sia per salvaguardare la funzionalità delle numerose connessioni neuro-muscolari del sistema stomatognatico che, di conseguenza, per garantirsi una fattiva e completa collaborazione da parte del paziente. L’applicazione della placca scheletrata modulare è indicata in fase di contenzione, in ortodonzia intercettiva e come ausilio mioterapeutico finalizzato alla disfunzione del paziente. La particolarità che contraddistingue tale dispositivo è rappresentata dalla possibilità di aggiungere all’apparecchio accessori utili per coadiuvare l’azione della placca. Quelli più richiesti sono senz’altro:
I dispositivi ortodontici scheletrati si pongono in una posizione privilegiata rispetto ai tradizionali dispositivi rimovibili poiché, grazie alla loro struttura, possiedono caratteristiche uniche, quali:
Vedere GRIGLIA Linguale.
Dispositivo utilizzato in terapia miofunzionale per la correzione di abitudini viziate.
Vedere LABIO - Schisi.
Nato da una modifica del gancio triangolare la sua costruzione prevede tre fasi conseguenziali:
E’ una variante del gancio di Schneeemann e si realizza con un filo con diametro di 0,7 mm. partendo
Proiezione trans craniale laterale obliqua.
Dispositivo applicato per il rilassamento muscolare, che si caratterizzato da una struttura molto ridotta.
Attivatore costituito da due placche, una superiore e l’altra inferiore, collegate da anse elastiche in filo posizionate distalmente agli ultimi molari. Sull’arcata inferiore è realizzato un arco vestibolare semplice.
Vedere (Gancio) LANCEOLATO.
Si tratta delle classiche placche di espansione, complete di ganci, arco vestibolare ed altri accessori (viti, molle).
Fuoriuscita involontaria della saliva dalla bocca.
(Seconde Classi Scheletriche) Dispositivo ad azione funzionale ideato dall’odontotecnico Ciro Pisano. Esso è costituito da uno splint superiore con ali in resina, arco vestibolare semplice, rialzi in resina, vite trasversale e moduli per l’inserzione dello scudo di avanzamento mandibolare. Alla configurazione base è possibile aggiungere sia il lip-bumper che la trazione extra-orale.
Curvatura di una porzione della colonna vertebrale valutabile sul piano frontale.
Sistema (ideato da Silvia De Pasquale) in grado di analizzare dettagliatamente, attraverso i modelli in gesso, la posizione nello spazio dei denti delle due arcate in massima intercuspidazione.
Supporto buccale.
Apparecchiatura rimovibile prefabbricata completa di rialzo anteriore e schermo vestibolare. Il Sebas, applicato per discludere il morso, si presenta estremamente versatile in quanto, inserendosi nei tubi vestibolari delle bande può essere gestito autonomamente dal paziente stesso.
Arco con sezione di 4 decimi di millimetro interessante un solo segmento dell’arcata.
Tecnica che prevede l’applicazione di attacchi e relative correzioni non su tutta l’arcata, bensì su uno o più settori dentali.
Metodica (applicata in ortodonzia linguale) davvero molto vasta ed interessante, ideata dal dottor Fontanelle. Essa, molto schematicamente, si traduce nell’utilizzo di “cappucci” modellati sui denti aventi funzione ritentiva, dai quali parte tutto un sistema composto da molle e fili rappresentante la parte attiva del dispositivo.
Vedere GRATA.
Tipo di protesi in cui i carichi masticatori vengono trasferiti sia sui denti pilastro che sulla mucosa presente nelle zone edentule (Es. protesi scheletrata).
La forma ideale e la natura passiva fanno dell’arco vestibolare semplice l’arco più diffuso nel campo dell’ortodonzia mobile. La sua costruzione si presenta alquanto semplice essendo caratterizzata da tre passaggi fondamentali:
Variante dell’arco vestibolare semplice che prevede la modellazione, a livello canino, di anse a forma di “M”. Tale modifica può essere utile per lingualizzare o controllare meglio i canini.
Variante dell’arco vestibolare semplice che prevede l’aggiunta, solitamente a livello canino, di una molla a balestra. Tale modifica si rivela utile per lingualizzare i canini.
Accessori utili per ricavare lo spazio, tra denti contigui, per un corretto alloggiamento delle bande.
Tecnica multi - attacchi che si contraddistingue per la sequenzialità del bandaggio.
Si tratta dell’insieme delle radiografie indorali dei singoli denti delle due arcate.
Bruxismo centrico
Termine inglese che letteralmente significa organizzazione o programmazione. In odontoiatria tale operazione prevede il rimontaggio (simulato) corretto dei denti in occlusione per:
Questo gruppo comprende i dispositivi utili per l’esecuzione di movimenti mirati di uno o più elementi. VESTIBOLARIZZAZIONE, CONTRAZIONE e MESIALIZZAZIONE, DISTALIZZAZIONE
Segmenti di archi fissati separatamente su gruppi di denti.
Dispositivo funzionale concepito presso l’università di Sheffield, e nato da una modifica del Bionator da cui differisce per la presenza della vite trasversale e dell’arco vestibolare semplice.
Dispositivo rimovibile utilizzato in pazienti affetti da problemi articolari.
Per durezza shore s’intende la resistenza alla penetrazione di un corpo di forma conica, di determinate dimensioni e a una pressione definita, su un campione di materiale con una superficie liscia e piana di almeno 30 mm. di diametro ed uno spessore di almeno 6 mm.
Faccia Corta.
Sinonimo di Bennet immediato.
Strumento ideato dal professor Muzj che permette di confrontare le due arcate e pianificare i movimenti dentali adatti alla malocclusione.
Famoso per l’ideazione di una tecnica diagnostico in ambito ortodontico che si avvale di una fase gnatologica e di un sistema fotostatico.
(Classificazione di Muzj) Malposizione dei denti anteriori per carenza di spazio.
(Classificazione di Muzj) Anomalia caratterizzata da denti malposizionati per carenza di spazio dovuta alla grandezza eccessiva degli stessi.
(Classificazione di Muzj) Anomalia caratterizzata da arcate dentali con diametri ridotti, specie nel settore intercanino, e conseguente affollamento dentale.
(Classificazione di Muzj) Anomalia di posizione dei primi molari superiori ed inferiori.
(Classificazione di Muzj) Anomalia di posizione dei primi molari superiori in senso mesiale.
Accessorio dell’apparecchiatura fissa costituito da due cannule (una rotonda e l’altra rettangolare). Può essere utilizzato per la distalizzazione dei premolari.
Arco vestibolare formato da due segmenti in filo che, opportunamente modellati, scivolano su se stessi.
Solco presente sull’attacco ortodontico in cui alloggiare l’arco modellato dallo specialista.
Strumento utilizzato per il posizionamento degli attacchi linguali sui modelli di lavoro.
Strato esterno della corona dentaria.
Zona localizzata tra l’equatore del dente e la gengiva
Attivatore ad azione funzionale ortopedica.
Questo elemento ritentivo è da considerare esclusivo per gli elementi anteriori. Per la sua realizzazione si segue, con un filo da 0,7 mm., la sagoma vestibolare degli incisivi centrali (al di sopra del picco della giuntura gengivale), per poi rientrare nella zona linguale, in cui si modellano le ritenzioni.
La molla a spatola può essere applicata a dispositivi rimovibili superiori o inferiori. La sua azione correttiva è esercitata dalla porzione in filo avente foggia di “spatola”, adagiata sulla parete linguale del dente da vestibolarizzare.
Vedere LEEWAY Space. SPAZIO di Deriva Vedere LEEWAY-Space.
Distanza esistente, in posizione di riposo della mandibola, tra quest’ultima e la mascella.
Spazio presente occlusalmente, tra le due arcate, quando la mandibola è in posizione di riposo. Mediamente tale spazio può variare dai 2 agli 8 mm..
Rappresentata da un arco di circonferenza, il suo centro è situato nel centro dell’orbita e passa per la cuspide del canino e le cuspidi disto - vestibolari dei diatorici inferiori.
Particolare attacco linguale autolegante.
Spezzone di filo con diametro variabile opportunamente sagomato sulla parete (mesiale o distale) del dente che, inserito solitamente nelle placche, ha la funzione di preservare uno spazio in attesa dell’eruzione di un elemento o dell’applicazione di una protesi.
Elemento elastico utilizzato per la correzione di denti linguoversi. La parte a contatto con il dente è posizionata vestibolarmente ed ha la forma di un “8” coricato. Da esso si sviluppa il filo inserito nell’acrilico a livello interstiziale.
Vedere (Molla con) AVVOLGIMENTO.
Strumento utile per inserire le bande sui denti pilastro.
Termine generico che indica un dispositivo realizzato in resina acrilica. Nello specifico la sua funzione è quella di solidarizzare rigidamente denti e ossa basali dopo un intervento ortopedico chirurigico.
Accessorio elastico in filo applicabile ad apparecchi rimovibili per indurre vestibolarizzazione di molari e premolari inferiori.
Si tratta di un dispositivo rimovibile utilizzato come rifinitore; esso è applicato al settore anteriore dell’arcata e si rivela efficace per contrastare la recidiva degli incisivi. E’ un apparecchio realizzato in acrilico e come per il posizionatore la sua azione e strettamente vincolata all’esecuzione del set - up dei denti interessati.
Letteralmente bite a molla, è uno degli accessori della placca Cervera, utile per intrudere gli elementi anteriori.
Apparecchio fisso facente parte della Family Jet che consente l’espansione in senso trasversale dell’arcata superiore. Esso è composto dal sistema telescopico, elemento peculiare di tali dispositivi, ancorato alle bande. Con lo Spring - Jet è possibile ottenere sia l’espansione dentale con l’applicazione del “monotubo” (un solo sistema telescopico ancorato solitamente alle bande molari), che l’espansione ortopedica del mascellare attraverso l’utilizzo del “bitubo” (rappresentato da due sistemi telescopici opportunamente confezionati alle bande molari e premolari).
Vedere SPRING - Aligner
Apparecchiatura davvero singolare nata una modifica del lip - bumper tradizionale lo squalo, realizzato in filo super elastico in titanio inguainato, è modellato sui fornici delle due arcate in modo da non provocare decubiti e lesioni della mucosa. E’ interessante evidenziare che, a differenza di altri presidi analoghi, questo dispositivo non ha bisogno di alcun ancoraggio alle arcate dentali.
Apparecchiature rimovibili applicate, per un lasso di tempo molto lungo, per il controllo sia dei risultati ottenuti con la terapia occlusale che dell’attività muscolare.
Messo a punto da A. Stahl nel 1958, è questo è un gancio a braccio singolo che sfrutta il sottosquadro presente nello spazio interdentale. Per la sua realizzazione si usa un filo in acciaio con diametro di 0,6 - 0,7 mm. La ritenzione è garantita dall’ansa eseguita al di sotto della massima curvatura orizzontale dei denti interessati. Uno dei vantaggi di questo elemento di tenuta è rappresentato dal diametro della spira che, solitamente di 0,5 mm., può variare in base allo spazio disponibile.
Strumento utilizzato per applicare il filo di legatura tra l’attacco e l’arco.
Muscolo della lingua che concorre al suo sollevamento e alla sua trazione posteriore.
Gli stimolatori in genere assurgono ad un ruolo preminente in ambito terapeutico; essi infatti, se utilizzati correttamente ed in abbinamento alla terapia riabilitativa, possono contribuire a rieducare stabilmente i distretti muscolari colpiti da deficit
Dispositivo ad azione funzionale che prevede l’applicazione della trazione extra - orale. L’attivatore di Stockli è essenzialmente un monobloco in resina, interessante entrambe le arcate, composto da:
Infiammazione del cavo orale.
Accessori del dispositivo ortodontico utili per il controllo, in senso verticale, degli elementi interessati.
Tecnica multi - brackets nata dalle ricerche di Andrews, che prevede l’applicazione di attacchi pre - programmati con valori di torsione e angolazione ideali. Con tale metodica per ottenere il massimo risultato, è necessario posizionare gli attacchi secondo indicazioni e parametri ben precisi.
Superficie situata nella zona compresa tra la cresta retro - miloioidea ed il frenulo linguale. Essa si suddivide in due parti, una anteriore e l’altra posteriore.
Comprende l’area dell’incisura pterigo
Corrisponde alla linea mediana e nasce dall’unione delle ossa palatine e mascellari.
Dispositivo fisso solidarizzato all’arcata tramite gli attacchi a caricamento verticale utilizzati nella tecnica di Wilson. Lo sviluppatore d’arcata linguale è applicato per la vestibolarizzazione dei denti anteriori e la distalizzazione dei molari.
Apparecchiature rimovibili applicate nei casi di disordini muscolari del sistema masticatorio. La loro funzione è interrompere la normale occlusione e rilassare la muscolatura.