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Acronimo di Enveloppe Lingual Nocturne.
Rapporto o una posizione anormale assunta da una qualsiasi struttura dell’apparato stomatognatico.
Alterazione congenita consistente nel cambio di sede di uno o più elementi.
Universalmente conosciuta, tale tecnica prevede l’impiego del filo con sezione lunga disposta orizzontalmente negli attacchi.
Attivatori (realizzati sempre in articolatore con i modelli orientati secondo il morso di costruzione rilevato dallo specialista) caratterizzati da una estrema elasticità grazie al corpo in resina ridotto e, della presenza massiccia di accessori in filo che opportunamente modellati favoriscono e stimolano l’attività muscolare del paziente, tanto importante per il raggiungimento degli obiettivi terapeutici.
Attitudine di un materiale a deformarsi per poi riassumere, cessata la causa, la struttura originale.
Gli elastici trovano largo uso in ortodonzia fissa per coadiuvare l’azione dell’apparecchiatura confezionata dallo specialista.
Così come la placca con arco rettrattore di Roberts anche questo dispositivo risulta efficace in presenza di un leggero tourque vestibolare degli incisivi. Essa è costituita da due ganci di Adams realizzati sui 16 - 26 e da due uncini posizionati vestibolarmente tra i premolari, ai quali viene applicato l’elastico in tensione del tipo 3/8” o 5/8”. Il grosso svantaggio di questo apparecchio di rifinitura è la facilità con cui l’elastico tende a scivolare sulla superficie dei denti, andando così a danneggiare la mucosa gengivale. Per eliminare questo inconveniente è possibile inserire nell’acrilico, tra gli incisivi, due fermi in metallo sì da bloccare l’elastico.
Posizionatore di nuova generazione costruito con elastomero di silicone avente grado di durezza pari a shore 65. Esso è utilizzato prevalentemente per la rifinitura della cura ortodontica.
Posizionatore dotato di ottima elasticità essendo costruito con elastomero di silicone di durezza pari a shore 40. Esso, proprio per le sue caratteristiche, può essere utilizzato in abbinamento ai brackets ed in sostituzione agli ultimi archi di livellamento.
Dispositivo davvero singolare: esso infatti è un monoblocco di materiale altamente elastico interessante entrambe le arcate, al quale è possibile applicare la trazione extra - orale. Questa sua particolarità rende l’Elasto - Osamu davvero interessante perché oltre a fungere da posizionatore e quindi da rifinitore dentale, può essere applicato per risolvere discrepanze scheletriche di II Classe, come un qualsiasi altro attivatore rigido.
Sistematica che prevede l’uso di posizionatori realizzati con materiale altamente elastico.
Polimeri utilizzati in ortodontotecnica per la costruzione di apparecchi (posizionatori e similari) molto richiesti per il loro ampio spettro di applicazione.
Accessorio che, abbinato alla trazione extra- orale, permette la vestibolarizzazione degli incisivi inferiori.
Strumento diagnostico utilizzato per testare e rilevare l’attività di una serie di muscoli (temporali anteriori, masseteri, temporali posteriori, digastrici, anteriori).
Muscolo che permette il sollevamento del labbro superiore.
Fa parte dei muscoli del palato molle; esso permette l’elevazione del palato.
Muscolo che determina sia il sollevamento dell’angolo della bocca che l’aumento della depressione del solco esistente fra il naso e la bocca.
Gli elevatori linguali pur essendo rieducatori, sono apparecchi singolari ed unici, completamente diversi dai tradizionali stimolatori orali. Le differenze sono riscontrabili sia nella forma che nella funzione: essi, infatti, invece di stimolare incosciamente la lingua la “guidano” sul palato (Vedere anche: Fantilli, Verdon, Balercia,).
Molla caratterizzata dalla presenza di un occhiello realizzato vestibolarmente alle arcate. Il suo uso è indicato per disto- inclinare singolarmente i premolari.
Ad Ellis, in collaborazione con Ketcham (1919) si deve l’introduzione della radiografia facciale.
Vedere MASTICAZIONE.
Vedere PODUS.
Situazione fisiologica naturale o ricercata dell’occlusione dentale.
E’ una delle apparecchiature ideate dal prof. Planas (Vedere anche apparecchi di PLANAS).
Arco in filo che, applicato all’apparecchio superiore, abbraccia le superfici vestibolari degli elementi anteriori inferiori. La sua funzione è del tutto simile a quella dell’arco di retrazione inferiore.
Si tratta di un arco continuo.
Termine generico utilizzato per indicare l’aumento dei diametri delle arcate.
Durante la reazione di presa del gesso si verifica un aumento volumetrico, definito appunto espansione di presa. Viene considerata, a riguardo, la percentuale di dilatazione lineare.
Vedere NITATIUM Palatal Expander. ESSIX Retainer termostampato con un rialzo articolare totale di 0,4 mm.
Trattamento ortodontico che prevede due o più estrazioni dentali.
Traslazione del dente in direzione occlusale.
Procedimento chimico consistente nell’applicazione di acido orto - fosforico per l’adesione degli attacchi ortodontici sulle pareti dei denti.
Obiettivo terapeutico ottenuto con l’estrazione di due o più denti.
Obiettivo terapeutico ottenuto senza ricorrere ad alcuna estrazione dentale.
Propulsore mandibolare. L’attivatore Evaa, infatti, è un apparecchio rimovibile inferiore con rialzi laterali (realizzato secondo il morso di costruzione) solidarizzato all’arcata superiore tramite due bracci vestibolari in filo. Essi vanno ad inserirsi nelle cannule delle bande posizionate sui molari superiori.
Precursore nell’uso delle bande fisse come ancoraggio.
Sistema costituito da due archi, uno interno ed uno esterno, molto utilizzato in ortodonzia per distalizzare o contenere rotazioni indesiderate dell’arcata superiore. (vedere anche Trazione di KLOEN).